Malattie del cuore (parte 4)

Trascrizione in geroglifico, translitterazione e traduzione

Ebers

(100,18 - 101,02)

Riguardo ad ogni malattia, essa entra

dall'occhio sinistro ed esce dall'ombelico; è il respiro dell'attività di un sacerdote Wab*;

è il cuore che fa in modo che loro entrino nei suoi vasi e fanno una cottura** delle sue carni al completo;

il cuore esercita la nedjehdjeh*** contro di lui a causa loro e a causa del fatto che lui si scopre essere cotto, ed i vasi del suo cuore tremano contro di lui  

a causa di (queste) cose. Se vengono controllate, queste malattie saranno coperte,

se aumentano contro di lui le afflizioni, queste lo inonderanno.


* probabilmente un "respiro maligno" una maledizione.

** letteralmente loro "cuociono una cottura delle sue carni", ho evitato la ripetizione.

*** ennesima patologia sconosciuta.


Commento

Anche questo passaggio ci racconta di malattie di difficile identificazione. Partendo dal concetto di "cottura", la cosa più simile che mi viene in mente è un'ischemia d'arto che esita in gangrena, il cui aspetto è, in effetti, simile alla carne cotta (oserei dire "bruciata"). Tale situazione in effetti causa infezioni (la cui febbre potrebbe spiegare i tremori). Se la gangrena non è estesa (tipo solo le dita dei piedi) si può (faticosamente) sopravvivere, forse i medici credevano che questo fosse dovuto ad un loro intervento che "controllava" la malattia; se la gangrena è grave la condizione esita in una sepsi mortale (una condizione terminale potrebbe essere l'edema polmonare che "inonda" il paziente). Forse la nedjehdjeh è questo? La sepsi? Chissà!

Ignorando la causa della gangrena (l'aterosclerosi che inesorabilmente occlude le arterie dell'arto), i medici egiziani probabilmente pensavano che fosse dovuta ad una maledizione, in particolare da parte di un sacerdote wab.