L'insegnamento di Khety, pagina 3

Il raccoglitore di canne* naviga verso le paludi del basso Egitto per condurre gli affari,

* Più precisamente "colui che taglia le canne", talvolta tradotto come "pastore" o "cestaio"; da non confondere con il mestiere stnwy a p.5.


ha fatto di più di quello che le sue braccia potevano fare. Lo hanno massacrato le zanzare 


ed i pappataci; è stato tormentato dal suo tomento, e poi appariranno le pustole*.

* Il verbo wd' può anche significare "essere spezzato in due dalla fatica".

Per sfn vedi grammatica.


Il vasaio trascorre sotto [la terra de]i campi la sua esistenza fra i viventi 


{e si insinua nel terreno}* come i maiali;

* Alcuni filologi considerano tutta questa frase come un errore di copiatura (Secco p.73); io ho comunque cercato di inserirla nel contesto del racconto.


fino al momento in cui cuoce i suoi vasi e le sue vesti vengono indurite dall'argilla,


la sua cintura è in brandelli, se dell'aria entra nel suo naso


è quella fuoriuscita dal suo forno quando si avvicina; ha due pestelli [per l'argilla] che sono le sue gambe,


la poltiglia è [rimasta attaccata] proprio su di lui: rovina il cortile di ogni casa e cola sul pavimento.


Ti parlerò anche del muratore, che assaggia la sofferenza


quando è all'aperto col vento che soffia; deve costruire in perizoma,


la sua cintura è in ninfea tessuta* e alla fine gli cala dal sedere.

* lett. "ninfea di tessitoria"; forse considerato un materiale di scarsa qualità che non riesce a trattenere il perizoma.


Le sue braccia sono rovinate dal trasporto [di materiale], dallo scalpellare e da ogni vario tipo di frattura;


mangia il pane con le sue dita e lava il suo viso ed il suo corpo una volta a stagione.


È certamente un miserabile! Assolutamente! È uno che passa da una stanza 


ad un'altra stanza di 10 cubiti per 6 cubiti*; è passato un mese 

* 1 cubito egiziano = 52,5 cm; dunque la stanza misura in metri  5,25 x 3,15.


dalla posa degli infissi di ninfea tessuta ed il lavoro è fatto per intero, 


ma riguardo alle provviste che mette in casa sua  i suoi figli non possono spenderle, non possono spenderle!*

* Il nn iniziale è presente su diversi ostraka ed il papiro Amherst XIV ma non sul papiro Sallier II, il papiro Anastasi VII è illeggibile in quel punto (Jurjens p.152);

Quest'ultima frase viene comunemente tradotta "i suoi figli vengono bastonati" (con omissione del nn iniziale); il verbo pnq ("colpire con bastone" ma anche "scaricare una nave" o "spendere provviste") viene spesso interpretato come qnqn (Secco p.78) (con un presunto errore dello scriba del quale, però, non ho trovato nessuna fonte che lo riporta in modo "corretto").

Personalmente ho cercato di inserire la frase nel contesto: il povero muratore ha finito il lavoro ma dopo un mese o non è stato ancora pagato (come da prassi in natura con provviste) o queste sono scarse ed i suoi figli non possono spenderle perché se le devono mangiare.


Continua la lettura a pagina 4

"Il vasaio ha due bastoni per pestare l'argilla che sono le sue gambe".