La grammatica 

della Satira dei mestieri (ovvero la sgrammatica)

La grammatica di questo testo è, molto spesso, controintuitiva. 

Anche se il testo risale al Medio Regno, le fonti sono tutte copie che risalgono al Nuovo Regno, oltre ad essere spesso in disaccordo tra loro, risentono di tutte le evoluzioni linguistiche e grafiche occorse in questo periodo; questo rende molto difficile l'interpretazione del testo e, per fortuna raramente, ho dovuto arrendermi ed accettare in modo dogmatico alcune traduzioni, andando a senso, senza (però) capire fino in fondo la regola grammaticale alla base. 

Credo sia utile a chi legge elencare i miei principali dubbi e le cose che potrebbero mettere in difficoltà il lettore.

Determinativi sovrannumerari

Il neo egiziano abbonda in determinativi "ridondanti"

Es:

Le paludi dell'Alto Egitto

coi determinativi di "Alto Egitto" "pianta" e "località" (oltre a quello del plurale).

Plurale dei femminili

In questo testo il plurale dei termini femminili è, spesso, reso aggiungendo una desinenza .tw a fine parola, anziché nel modo classico. In translitterazione ho, però, mantenuto la forma plurale classica.  

Es: Il plurale di

"il suo posto", diventa

i suoi posti.

Questo crea non poca confusione, ci si aspetterebbe di translitterare st.tw=f.

Simboli con pronuncia ambigua

Un esempio è il simbolo G4 (la poiana tyw usato per i plurali delle nisbè) qui utilizzato con suono ty. Questo simbolo è presente in molte professioni, es:

Contadino (non iḥwty.w)

I determinativi seguenti con l'indicazione di lavoro comprendono anche i trattini plurali ridondanti (vedi sopra), forse questi hanno fatto pensare al possibile utilizzo del tyw, ma non si possono escludere altre ipotesi.

Simboli ridondanti

Frequentemente in neo-egizano alcuni simboli sono ridondanti, sono aggiunti senza che debbano essere letti. Questo accade spesso per Z4 (due segni obliqui), Z5 (segno obliquo), Z7 (la w) ed i segni del plurale; es:

Ninfea (con segno Z4 e segno plurale ridondanti)

  Asina (con segno Z5 e segno plurale ridondanti; quanti determinativi ci sono?)

Cadere (con due segni Z7 ridondanti)

Ma ce ne sono molti e molti altri.

Parole scritte in modo errato

Alcune parole sono sistematicamente scritte in modo errato l'esempio più eclatante è il verbo sfn "affliggere / essere afflitto / affliggersi" e sinonimi:

Essere afflitto

Questo verbo, nel testo del papiro Sallier (ma anche in altre fonti), è sempre scritto così:

Lo scriba prende in prestito la parola fnd "naso" con tanto di determinativo di "cosa della faccia" e "pezzo di carne" e aggiunge (come in un rebus) una s in cima alla parola; la lettera d, ovviamente, non va letta. In altre fonti però la parola è scritta in modo corretto, questo fa capire che si tratta di un errore che si è perpetuato nelle successive copie. Ero un po' indeciso sul da farsi, poi ho deciso di mantenere la forma errata del papiro Sallier (anche per far capire come, a volte, non ci si debba fidare troppo della grafia delle parole).

Questo è un capolavoro:

È tormentato dal suo tormento.

Frase scritta malissimo; sfn grafia errata; il primo sfn è un verbo (tormentare) coniugato al compiuto agenziale, con aggiunta, di nuovo errata, del suffisso =f (che non è, infatti, presente in translitterazione); Il secondo sfn invece è un sostantivo (è il soggetto di "tormentare") e questa volta il suffisso è corretto (il suo tormento) ma la grafia è sempre quella errata; il tutto complicato dal "pronome salmone" sw (vedi oltre).

Un altro esempio di parola scritta male:

Zanzare

Il tagliacanne è tormentato dalle zanzare; lo scriba, però, ha mantenuto un determinativo errato (l'uomo con bastone) della parola omofona "amici"; solo il secondo determinativo dell'anatra che vola ci fa capire che si tratta di bestie volanti, le zanzare; inoltre gli amici, di solito, non tormentano!

Grammatica che proprio non ho capito

Nel testo alcune volte non si riconosce la classica grammatica del Medio Regno. L'esempio a mio avviso più paradigmatico è

invece di

Il contesto suggerisce un compiuto agenziale del verbo m33, ma al compiuto i geminati non mostrano la duplicazione, dunque la prima forma (m33⁓n=i) sarebbe sbagliata, la corretta è m3⁓n=i; la parola compare più volte nel testo, non c'è, però, nessuna fonte che la riporta in modo corretto in nessuna parte del testo. Sinceramente non sono riuscito a capire quale fosse la forma grammaticale e credo che qualcosa mi sfugga. 

Si tratta di un errore che si è perpetuato nel tempo? Di un'evoluzione della lingua o della grafia? Non ho risposte ma ho deciso di mantenere la traduzione più probabile "io ho visto".

Pronomi come salmoni

Non un errore ma una regola, a volte, poco conosciuta:

"i pronomi precedono i nomi, i pronomi suffissi precedono i pronomi dipendenti".

Ovvero i pronomi "risalgono" le parole della frase posizionandosi il più possibile vicino al verbo. Es:

Lett: La paura ha reso cieco lui. (grafia errata)

Questa sopra è la grafia che ci si aspetterebbe, ma per la regola citata sopra, la frase diventa:

Lett: La paura ha reso cieco lui. (grafia corretta)

Stessa traduzione. Sarebbe errato pensare che sw sia il soggetto del verbo šp "rendere cieco" poiché il soggetto dovrebbe essere un suffisso (es =f). Semplicemente il pronome sw è "risalito" in posizione più vicina al verbo.

Si noti che il verbo šp mostra (forse) la =w della coniugazione al compiuto (IIIa persona maschile) che solitamente viene omessa, altrimenti è solo un simbolo ridondante.