La satira dei mestieri,  L'insegnamento di Khety,  La satira delle professioni

"È utile per te un giorno di scuola; dura per l'eternità il suo lavoro, è come una montagna!"


L' insegnamento di Khety

ovvero: La satira dei mestieri

Prefazione, il mio Insegnamento di Kety

 

Il contenuto di queste pagine è un atto d'amore.

Era il 1986, credo fra ottobre e novembre quando i bambini di terza elementare iniziano a studiare la storia... La storia, quel periodo che inizia con l’invenzione della scrittura, tutto quello che c’è prima è preistoria, la civiltà umana inizia con la scrittura.

Proprio durante lo studio delle prime civiltà affrontammo gli egiziani e lì la maestra ci lesse un passaggio di un testo che sminuiva le professioni manuali ed esaltava il mestiere dello scriba. Ne fui subito catturato e qualcosa si accese, una passione che non ho mai abbandonato. Solo molti anni dopo capii di cosa si trattava, era "la Satira dei mestieri" meglio conosciuta come "l’Insegnamento di Khety", inutile dire l’emozione che ho provato quando riuscii a recuperare il testo per intero, ovviamente la versione in italiano (tradotta da Edda Bresciani); ho scoperto che il testo era una dichiarazione d’amore verso il mestiere della scrittura, l’insegnamento di un padre che cerca di far amare lo studio al figlio, cercando di scoraggiarlo nell’intraprendere la via del lavoro manuale, convinto che in questo modo avrà una vita migliore (e sicuramente 4000 anni fa era così). Forse è anche per questo motivo che mi sono appassionato alla conoscenza dei geroglifici.

Il narratore è Khety (o Kheti, il cui nome nella fonte migliore, il papiro Sallier II, è scritto, peraltro, errato) figlio di Duauf, uomo di Tjaru o, in alternativa, un "uomo di cabina" che, scherzando, potremmo tradurre "passeggero di business class", ovvero una persona importante che siede nel posto migliore della nave, quindi un notabile, come si può intuire dal determinativo , per il figlio Pepi che, una volta arrivato "alla Residenza" (la capitale), inizierà la sua avventura con la scuola.

A dispetto delle numerose versioni italiane, prima fra tutte quella di Edda Bresciani, abbastanza facili da trovare in rete, è piuttosto difficile trovare il testo in ieratico o geroglifico, che deriva da "quattro papiri, una tavoletta da scriba ed un centinaio di ostraka"; inoltre le versioni italiane spesso omettono (giustamente) alcuni passaggi poco chiari; infine alcuni passaggi poco chiari danno origine a traduzioni talvolta molto diverse.

Ecco perché appena ho trovato alcune fonti attendibili ho pensato che potesse valere la pena cimentarmi in una traduzione che recuperasse il testo geroglifico.

Il nome del protagonista, scritto rispettivamente in modo errato e corretto.


Figlio di Duauf


Pepi


È con infinita umiltà e rispetto che voglio omaggiare un’opera che ha segnato, in positivo, la mia vita; come uno scriba copierò l'opera, conscio del fatto che la mia preparazione di autodidatta non risparmierà alcuni errori che spero chi legge mi perdonerà.


Spero che nei meandri della rete qualcuno legga il mio lavoro e, magari, lo apprezzi.

Chi non si diletta nella traduzione dei geroglifici potrebbe capire meglio la difficoltà di ricostruire un testo da varie fonti e perché esistono molte versioni diverse dello stesso testo.

La "Satira" comunque è bellissima e vale la pena leggerla, anche solo la traduzione.

Ovviamente ciò che è venuto fuori risente molto del mio gusto personale ed è diverso da tutto il materiale che si trova in rete o si libri (vedi metodologia).

Non ho alcuna pretesa filologica, come già detto questo lavoro non è da intendersi a scopo didattico o come pubblicazione accademica. Si potrebbero trovare errori o inesattezze.

Anche se mi farebbe molto piacere se faceste conoscere questo mio lavoro, è assolutamente sconsigliabile citarlo in pubblicazioni "serie".

Il testo è lungo, il lavoro da fare è molto e  ci vorrà tempo.

Ma in fondo "un viaggio di mille miglia comincia con un solo passo".

Buona lettura!

Inizia la lettura: L’insegnamento di Kety.

Indice

Introduzione e contesto storico

Note metodologiche

Note di grammatica ed errori dello scriba

Il testo

  • Pagina 1 (ode iniziale)
  • Pagina 2 (il fabbro, il falegname, il tagliapietre, il barbiere)
  • Pagina 3 (il tagliatore di canne, il vasaio, il muratore)
  • Pagina 4 (il giardiniere, il contadino, il tessitore, il fabbricante d'armi)
  • Pagina 5 (il corriere, il raccoglitore di canne, il calzolaio, il lavandaio)
  • Pagina 6 (l'uccellatore, il pescatore)
  • Pagina 7 (esortazione finale, consigli e norme di comportamento)
  • Pagina 8 (consigli e norme di comportamento)
  • Pagina 9 (consigli e norme di comportamento, finale, colophon)

Commento finale

Bibliografia


TAGs: l'insegnamento di Khety, la satira delle professioni, l'insegnamento di Kheti, la satira dei mestieri, Teaching of Khety, The Satire of the Trades.