Note metodologiche
Ovvero cose noiose per addetti ai lavori
Sono partito dal testo dal papiro Sallier II, trascritto in geroglifico sul “XVII Laboratorio di filologia” di Livio Secco. Il papiro Sallier II è la fonte più completa ma talvolta presenta errori di copiatura (vedi il nome del narratore) ed esistono altre fonti (parziali) sui vari ostraka; ho dunque consultato la tesi di dottorato di J. Jurjens (vedi bibliografia) che riporta numerose fonti alternative (Papiro Berlino, Papiro Anastasi VII, Papiro Berlino P.29054 e vari ostraka e tavolette); ho fatto così un "collage" fra le varie fonti procedendo in questo modo:
- Nel caso di discrepanza tra le fonti ho scelto la versione corretta o che, comunque, avesse un senso logico, in alternativa la più frequente ma, a volte, anche quella che mi piaceva e convinceva di più. Quando ne valeva la pena ho fornito alcuni versioni alternative del testo geroglifico.
- I segni non sono disposti secondo lo stile trovato nel papiro o negli ostraka, sono raggruppati per dare un senso estetico e risparmiare un po’ di spazio, le righe non sono quelle originali, le ho a volte raggruppate, sempre per risparmiare spazio.
- Se disponibile ho preferito riportare la fonte senza errori di copiatura, altrimenti mantengo l'errore.
- La traduzione in italiano è una somma fra: traduzione letterale / versione poetica di Edda Bresciani in “Letteratura e poesia dell’antico Egitto” / traduzione e gusto personale; il tutto per cercare di mantenere uno stile poetico che sia piacevole da leggere ma che possa non discostarsi troppo dal testo originale.
- Tutte le professioni sono seguite da un termine b3kw (vedi figura) "del lavoro" interpretabile come "colui che di lavoro fa ..."; tale termine è praticamente sempre omesso in traduzione e, per alleggerirla, ho deciso di ometterlo anche in translitterazione come se fosse una sorta di determinativo.
- I termini egiziani generici tipo iri "fare" e rdi "porre, mettere, fare in modo che", sono talvolta riadattati sulla base del contesto.
- Le forme rafforzative dell' imperativo come ir=f / (i)r=f sono state spesso omesse. Per le forme narrative ed i relativi ausiliari di enunciazione si rimanda ai corrispondenti capitoli del Grandet-Mathieu, da me (indegnamente) riassunti negli appunti di grammatica.
- Ho mantenuto la puntazione, in rosso.
- Ho ridotto al minimo le note per non spezzettare troppo la lettura.

Varie versioni dell'incipt, (J. Jurjens 2024).

Alcuni passaggi sono molto diversi fra loro e le fonti sono più scarse (J. Jurjens 2024).

Il termine b3kw lavoro/lavoratore.
Quindi il testo che ho ottenuto è diverso, alla fine, da tutte le fonti presenti in circolazione, è una mia versione personale. È un gioco che ho fatto per omaggiare una grande opera, sperando che nei meandri della rete qualcuno la apprezzi.